Un permesso modificato, l’insegnante segnala i fatti: e il tribunale condanna il dirigente scolastico per falso.

Lo scorso 6 marzo 2023 il Giudice del Tribunale di Gela – Sezione Penale – ha emesso una sentenza relativa al procedimento penale intentato dalla Procura della Repubblica di Gela nei confronti di un Dirigente Scolastico per dei fatti risalenti all’a.s. 2015/2016. Il Dirigente Scolastico era stato rinviato a giudizio in data 27 febbraio 2019 per il delitto p. e p. dall’art. 477 c.p. (Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative). In qualità di pubblico ufficiale, dirigente scolastico del 2° circolo di Niscemi, nell’esercizio delle sue funzioni aveva contraffatto l’autorizzazione a fruire di un permesso retribuito e ferie di un insegnante.

Dirigente Scolastico condannato per falso

Sulla base della ricostruzione, il dirigente scolastico aveva modificato un’autorizzazione rilasciata ad un’insegnante, che aveva chiesto un giorno di permesso e un totale di tre giorni di ferie, per un viaggio già organizzato. L’insegnante, difesa dall’Avvocato salvatore Arancio, aveva ottenuto in toto quanto richiesto ed in seguito il preside aveva contraffatto l’atto già perfezionato aggiungendo la dizione “non si concede ferie”. La docente aveva segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine. La modifica, secondo le contestazioni, aveva lo scopo di mettere in difficoltà l’insegnante, che intanto aveva predisposto tutto per il viaggio. Aveva avuto, però, anche l’accortezza di fotografare il permesso nella versione iniziale.

La difesa ha respinto l’addebito di falso, ritenendo che il dirigente aveva agito in base alle prerogative previste dal suo ruolo. Secondo la versione dell’accusato, l’autorizzazione non sarebbe stata definitiva ma ancora in via d’istruttoria. Diversa la posizione dell’accusa, secondo cui ci sarebbe stata la volontà di modificare il permesso con indicazioni, prima non previste. Nella citazione di giudizio si legge “nell’esercizio delle sue funzioni contraffaceva l’autorizzazione a fruire di un permesso retribuito e ferie”.

La decisione del Tribunale

Il preside è stato dichiarato colpevole del reato a lui ascritto e condannato alla pena di sei mesi di reclusione (contro quella richiesta di 1 anno), oltre al pagamento delle spese processuali, al risarcimento del danno in favore della parte civile e al pagamento delle spese di costituzione e rappresentanza della parte civile. 

(Fonte scuolainforma.it)